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Onore all'orso del Gobi

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Di questi tempi non è facile essere orsi, ma molto meno facile essere un orso del Gobi, uno dei mammiferi più grandi, più rari e meno conosciuti che vivono sul pianeta Terra. Ce ne sono forse non più di due o tre dozzine confinati in natura. Una specie in estinzione e minacciata che vive nel quinto più grande deserto del mondo: il deserto del Gobi, che si estende per mezzo milione di chilometri quadrati nel sud della Mongolia e della Cina settentrionale. Le temperature vanno dai 40 ° C in inverno ai 120 in estate, con appena 2-8 centimetri di precipitazioni annuali. Le tempeste di vento, con raffiche così forti da far volare una tenda lontano oltre l'orizzonte, spazzano ogni cosa giorno e notte. Per il governo della Mongolia il 2013 doveva essere l'anno glorioso per salvare l'orso del Gobi che per il popolo mongolo rappresenta un tesoro nazionale, tanto più prezioso per la sua rarità. Qualcosa è stato fatto. Ad esempio, è stato negato il permesso ad una società di est

Fine del mondo: l'attesa si fa snervante

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Apocalisse Maya: con l'avvicinarsi dell'infausta data del 21 dicembre, che segna la conclusione di 5.125 anni, iniziata nel 3113 A.C, del "lungo computo" del calendario Maya, il panico si va diffondendo un po' ovunque nel mondo. In Cina e in Russia , come a voler esorcizzare l'evento, molti vanno in cerca di candele ed essenze. Negli Stati Uniti si segnala una esplosione di vendite dei rifugi di sopravvivenza. In Francia chi crede convintamente a questa BUFALA trova riparo nel piccolo villaggio di Bugarach, sui Pirenei francesi, popolato d'appena 179 abitanti. Quello che sconcerta è che in questo villaggio sono convenuti 250 giornalisti provenienti da oltre 50 paesi per seguire una fine del mondo nell'unico posto del nostro pianeta dispensato da questo apocalittico avvenimento (che non accadrà), in quanto si presume che la montagna nasconda un garage degli  UFO, che potrebbe consentire agli alieni di salvare gli esseri umani che lì si trovano.