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Il Transumanesimo che ci attende

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Da qualche tempo sto cercando di analizzare la società in cui viviamo, per cercare di capire dove ci stiamo dirigendo. Non ho studi adeguati per addentrarmi professionalmente in un argomento così complesso, andrò a naso, avvalendomi del mio sapere, del mio intuito, delle mie sensazioni, tuttavia sono certo che riuscirò a farmi capire.   Dopo il primo ventennio di questo XXI secolo, siamo giunti ad un passo, da quello che viene definita l’epoca del Transumanesimo, il cui fine è quello di creare una nuova specie umana più evoluta, tramite la onnipresente tecnologia. È un  approccio radicalmente nuovo alla futurologia e si basa sul concetto che l’essere umano (Homo sapiens) non è il prodotto finale della nostra evoluzione ma solo l’inizio. Una nuova società, dove la presenza di Dio, la cui potente immagine per molti cristiani è che sia Lui a dirigere i nostri passi, verrà meno, e sarà sostituita da ciò che l’essere umano sarà in grado di compiere, avvalendosi delle incalzanti scoperte sci

Salme, forse d'epoca napoleonica, sotto l'abside d'una chiesa

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Già i vigili del fuoco, subito dopo il terremoto di 2 anni fa, fecero la prima segnalazione. Solo ora però è iniziata l'operazione di recupero da parte della Soprintendenza archeologica di Chieti, per tutti gli studi del caso.  Stiamo parlando dei 150 corpi di soldati, si presume, d'epoca napoleonica, ritrovati sotto l'abside della chiesa di San Giovanni di Casentino, in Abruzzo. Dovevano essere quelli gli ultimi 2 anni del 1700, quando i francesi, guidati dalle truppe di Napoleone Bonaparte, per 2 volte consecutive, nel 1798 e nel 1806 invasero il Regno di Napoli, cui l'Abruzzo faceva parte. Di quel tempo sono memorabile le gesta di Fra Diavolo , che tentò di opporsi ma invano al generale Joseph Léopold Sigisbert Hugo, padre dello scrittore Victor Hugo, che marciava verso Napoli, dove la resistenza borbonica venne facilmente vinta, costringendo un'altra volta il re Ferdinando IV , come accadde nel 1799 col generale Championnet, a fuggire a Palermo, lasciando