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Il pugnale del sole

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Su un picco isolato del sud ovest degli Stati Uniti gli antichi navajo ricavarono dalla pietra uno strumento che rivela sorprendenti conoscenze astronomiche. La mattina del 29 giugno 1977, un gruppo di archeologi dilettanti, nel corso di una catalogazione dell'antica arte rupestre degli indiani d'America, si sparse lungo il canyon Chaco, nella regione nord occidentale del New Mexico. Una di essi, Anna Sofaer , un'artista rock di Washington, diede la scalata al Fajada, un picco di arenaria alto circa 1300 metri che si erge come una sentinella all'imboccatura del canyon. Dopo essersi arrampicata lungo uno stretto e ripido camino roccioso sul lato settentrionale del picco, evitando i serpenti a sonagli che se ne stavano ancora intorpiditi al sole del mattino nei pressi della sommità, essa avanzò con cautela lungo una cornice verso il lato volto a sud-est. Ispezionava nel frattempo le pareti alla ricerca di petroglifi , le incisioni su roccia eseguite molto tempo fa

Fine del mondo: l'attesa si fa snervante

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Apocalisse Maya: con l'avvicinarsi dell'infausta data del 21 dicembre, che segna la conclusione di 5.125 anni, iniziata nel 3113 A.C, del "lungo computo" del calendario Maya, il panico si va diffondendo un po' ovunque nel mondo. In Cina e in Russia , come a voler esorcizzare l'evento, molti vanno in cerca di candele ed essenze. Negli Stati Uniti si segnala una esplosione di vendite dei rifugi di sopravvivenza. In Francia chi crede convintamente a questa BUFALA trova riparo nel piccolo villaggio di Bugarach, sui Pirenei francesi, popolato d'appena 179 abitanti. Quello che sconcerta è che in questo villaggio sono convenuti 250 giornalisti provenienti da oltre 50 paesi per seguire una fine del mondo nell'unico posto del nostro pianeta dispensato da questo apocalittico avvenimento (che non accadrà), in quanto si presume che la montagna nasconda un garage degli  UFO, che potrebbe consentire agli alieni di salvare gli esseri umani che lì si trovano.

L'anno che verrà

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Per molti la paura fa 90. L'anno che verrà , infatti, sta suscitando notevole interesse da parte dei media, e ha scatenato molte speculazioni in quanto il 21 Dicembre 2012 segna  la fine del Calendario Maya, e di conseguenza la fine del mondo. Ed ora con la tecnologia del web si è tramutata in profezia apocalittica nell'era internet. C'è anche un pazzo, Harold Camping, un ex ingegnere 89enne, trasformatosi in reverendo, che ha prevista la fine del mondo per il 21 ottobre 2011. Ma da come si evince, ciò non è accaduto.  La sua profezia si basava su una lettura matematica della Bibbia!!! Del resto costui aveva già profetizzato l'Apocalisse per il 1994, ma siccome, anche in quel caso non avvenne, se la cavò dicendo che non era accaduto a causa di un errore matematico. Ma al di la di queste fasulle profezie, si può dire che non è obbligatorio studiare l'astrologia per ottenere un po 'di brivido per il  2012. Secondo esperti astrologi (negli USA e in India ce ne so

Stanotte, equinozio di primavera, si celebra il rito al tempio maya di Kukulkan, Messico

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Nel giorno dell' equinozio di primavera , a Chichen Itza , nella penisola dello Yucatan, ritenuta dagli archeologi il miglior esempio della civiltà Maya, e oggi una delle Nuove Sette Meraviglie del Mondo, si ripete lo spettacolo del Tempio maya di Kukulkan (Cuculcan).   Al tramonto sulla scalinata nord, si disegna una trama di luci e ombre che creano l'immagine di un grande serpente strisciante, fatta di triangoli invertiti sotto la luce che cade giù dalla scalinata. Come si sa, la civiltà Maya generò una classe di sacerdoti-astronomi straordinariamente capaci nei calcoli calendariali, i quali attribuivano una particolare importanza a Venere, alla costellazione delle Pleiadi (detta dei "sonagli") e alla stella polare, ma in senso più religioso e scientifico che astrologico. Ad ogni equinozio , decine di migliaia di persone arrivano nei siti archeologici del Messico a contemplare le meraviglie lasciate dalle antiche civiltà. e gli archeologi fanno del loro megl

21 dicembre 2012: è quasi la fine?!

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E quasi la fine? Non proprio se si segue la numerologia indù e  smettiamo di preoccuparci del calendario Maya.  Questo è quanto dicono due astrologi indiani. Le speculazioni su una catastrofe globale che potrebbe spazzare via ogni forma di vita sulla Terra nel 2012 è stato il leit motiv per diversi anni. L'anno scorso, il sensazionale film catastrofico 2012 che si rifaceva alla profezia indicata dal calendario Maya di Roland Emmerich (Independence Day, The Day After Tomorrow) , ha accelerato la  paura collettiva in tutto il mondo con la spettacolare rappresentazione dei terremoti e cataclismi abbattutosi su Los Angelesche poi è affondata in mare.   Ed ora, la recente eruzione vulcanica in Islanda e l'ondata di terremoti in Asia, ad Haiti e in Cile hanno intensificato le preoccupazioni di alcuni trimestri, in vista della calamità, come i primi segni del giorno del giudizio universale.  E' stato chiesto a due rinomati astrologi indiani Master Yuvaraj Sowma and E.K.

Il disco di Festo (Phaistos Disc)

43211-Il disco di Festo

Mondi in collisione e The Schumann Resonance

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Nello stesso tempo in cui i mari venivano sollevati in immense maree, un grande spettacolo animò il cielo che presentò agli inorriditi spettatori della Terra, l'immagine di una gigantesca battaglia. Immanuel Velikovsky da Mondi in Collisione, 1950 Mai sentito parlare di Immanuel Velikovsky (o Welikowski) o della Schumann Resonance? Il primo, con la pubblicazione nel 1950 del libro "Mondi in collisione" , introdusse ciò che forse era la più strabiliante teoria catastrofica che fosse mai stata formulata; il secondo , il fisico Winfried Otto Schumann, introdusse invece la frequenza sonora della Terra, meglio conosciuta come Risonanza di cavità Schumann, che studiò per primo gli aspetti teorici della risonanza globale, da lui identificata nel 1899, prevedendola matematicamente nel 1952. Dalla sua nascita al 1940, la frequenza vibrazionale del campo energetico planetario non è quasi mai mutata, attestandosi sui 7,8 Hz o 7 cicli al secondo. Dalla metà degli anni 80, invece,