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Il nostro vestire che viene dall'oceano di plastica

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L'inquinamento plastico negli oceani è un argomento enorme che richiede un'azione immediata e che la moda in questo momento si rivolga ad esso, per offrire singolari, pratici e sfarzosi indumenti fatti con vecchie bottiglie d'acqua, reti da pesca e altri rifiuti é un modo per porre fine alla crescente minaccia dell'inquinamento plastico. Brands come Gucci , Stella McCartney e Adidas stanno sempre più collaborando con organizzazioni come Parley for the Oceans , una piattaforma di raccolta fondi per finanziare la pulizia degli oceani che cerca di riciclare la plastica dell'oceano in prodotti di consumo quali camicie, maglie, occhiali da sole, scarpe, asciugamani... Ad esempio, Adidas utilizza la plastica oceanica Parley per rielaborare uno dei suoi classici modelli di scarpe. Come parte della sua collaborazione di lunga data con Parley for the Oceans , Adidas ha creato la prima  tomaia  di scarpe al mondo interamente realizzata in plastica oceanica ricicl

Questa Cina che va sempre di fretta!

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Un rapporto di Greenpeace ha invitato l'industria tessile cinese a ripulire i suoi processi di produzione dopo aver trovato alti livelli di inquinamento nelle città industriale a sud di Xintang - la " capitale dei jeans del mondo " - e Gurao , una cittadina la cui economia è basata sull'80% della produzione di lingerie   come reggiseni, biancheria intima, articoli di abbigliamento e altro.    L'inquinamento delle acque è già uno dei più gravi problemi ambientali della Cina. Non solo le riserve idriche del paese vanno scomparendo rapidamente, ma secondo il ministro cinese per la Protezione Ambientale circa il 25 per cento delle persone già bevono acqua contaminata. l'impatto sconvolgente che l'industria tessile crescente della Cina sta avendo sul delta del Pearl River (nell'immagine accanto) . L'abbigliamento è una delle esportazioni più importanti della Cina e il Regno Unito ne è un grande importatore, indi per cui si potrebbe dire che