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Le stragi di elefanti continuano...

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Un grido di aiuto si alza chiaro e forte. Arriva dal profondo dell'Africa dai odono barriti sempre più flebili degli elefanti morenti. A tradurlo in parole Kuki Gallmann , la scrittrice dal cui romanzo "Sognavo l'Africa" è stato tratto un film hollywoodiano. Da 30 anni in Kenia un massacro imponente di elefanti uccisi per le loro zanne d'avorio. Una carneficina che si estende per tutto il bacino del Congo, dal Kenia al Camerun dove solo nelle ultime settimane sosno stati uccisi dai bracconieri almeno 400 elefanti e i rangers che tentano di difenderli rischiano la loro vita ogni giorno. Gruppi di guerrieri armati di kalashinov stanno massacrando centinaia di elefanti in tutta l'Africa centrale. Entrano nella foresta, danno fuoco e uccidono i pachidermi per prelevare le zanne. Situati in cumuli raggrinziti, le parti del corpo mozzate sparse nelle vicinanze, questo è il bilancio terribile del commercio di avorio su quello che un tempo era un branco di elef

I pirati abbordano una nave cisterna di gas liquefatto

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Una nave cisterna di gas liquefatto, la Liquefied Petroleum Gas della compagnia York Maritime Company , in rotta da Mombas, Kenya a Mahe in Seychelles è stata abbordata dai pirati. L'equipaggio della nave, composto da 17 marinai filippini, ha inviato una richiesta di soccorso che è stata ricevuta da Singapore, mentre si trovava a circa 90 miglia nautiche da Mombasa, in Kenya. Al momento, secondo l' European Union Naval Force Somalia , i pirati hanno in mano circa 20 navi, con un totale di circa 400 ostaggi. La maggior parte dei dirottamenti vedono la fine dopo lunghe trattative, che durano diversi mesi, ma soltanto dopo che è stato pagato un riscatto. Che cose dovranno poi farci i pirati con un carico di gas liquefatto: vorranno chiederne un riscatto, come di solito accade, o usarlo per riscaldarsi nelle stagioni fredde, o forse venderlo  ad un prezzo di tutto favore a qualche organizzazione che poi potrebbe utilizzarlo per trarne qualche potente ordigno da

Se non ci fossero le donne i diamanti sarebbero sassolini

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Rielaborando un vecchio articolo scritto tempo fa, molto attinente al caso tanto dibattuto sui mass media di questi giorni, ribadisco col dire quanto ho già detto. E cioè: "Se non ci fossero le donne i diamanti sarebbero sassolini" Qualcuno , di cui mi sfugge il nome, un giorno ha detto: " Se non ci fossero le donne i diamanti sarebbero sassolini" .  Poi se ti metti a pensare che per scovare uno solo di questi "sassolini", i minatori debbono scavare a mano tra tonnellate e tonnellate di fango e di terriccio (bisogna spostare cinque tonnellate di terra per trovare un carato di diamanti) ... allora capisci che chi ha pronunciato quella frase non aveva detto una fesseria. I diamanti sono sempre stati simbolo di ricchezza, potere e romanticismo, anche se poi non tutti questi straordinari gioielli dovrebbero finire sugli anelli di fidanzamento, se non se ne conosce la provenienza certa. In Africa, ma anche altrove, come ad esempio in Ecuador e in Perù, l

Obama in Africa: " yes you can"

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Per il Presidente degli Stati Uniti Obama e per il mondo, i G8 dell'Aquila, è stato un successo. Dopo aver visitato la Russia, essere stato presente da protagonista, assieme al premier Berlusconi, al G8 all’Aquila e dopo aver colloquiato con papa Benedetto XVI in Vaticano, Barack Obama si è diretto in Ghana per la sua prima visita ufficiale nell'Africa subsahariana. Accolto al ritmo di tamburi e danze tradizionali, il presidente, la consorte e le due figlie sono giunti a bordo dell'Air Force One all’aeroporto di Accra. Il Ghana è l’ultima tappa di una settimana diplomatica che ha condotto l'inquilino della Casa Bianca in una missione dal sapore ancestrale, alla ricerca della propria vera identità. " Ho l'Africa nel sangue, e la storia stessa della mia famiglia comprende sia le tragedie che i trionfi della più ampia storia africana. Il futuro è nelle vostre mani,"yes you can" , è questo il messaggio che Obama manda dalla terra di suo padre a tutto il